Psicologia Positiva

La psicologia clinica si è storicamente concentrata sull’individuare e risolvere disturbi e aspetti negativi, configurandosi come una disciplina essenzialmente correttiva.

Nell’ultimo quarto di secolo, a questa impostazione si è affiancata l’opposta prospettiva della Psicologia Positiva. Tale disciplina si propone come la scienza che indaga gli aspetti migliori dell’essere umano e i fattori che contribuiscono alla felicità, al benessere e al senso di realizzazione personale – temi precedentemente appannaggio di discipline come religione e della filosofia.

La Psicologia Positiva è stata introdotta da Martin Seligman verso la fine degli anni ’90 e si è articolata in vari filoni di ricerca, cui contribuiscono numerosi ricercatori e clinici.

Nel suo complesso, questa disciplina sottolinea il ruolo delle risorse, delle qualità positive e delle emozioni positive individuali per il raggiungimento di un maggior benessere e una migliore qualità di vita – in funzione di un interesse non solo personale, ma anche collettivo. Questa prospettiva si è tradotta in programmi di ricerca e intervento/training che hanno dato significativi risultati positivi.

Tra i contributi della Psicologia Positiva, ricordiamo il modello PERMA del benessere psicologico di Seligman; gli studi sugli stati di flusso (flow) di Csiksztentmihalyi; il contributo alla comprensione delle emozioni positive di Fredrickson; il lavoro sui fattori della felicità di Lyubomirsky; gli studi sui punti di forza del carattere (character strenghts) di Niemiec.